"Benedetto sia il Dio e Padre del nostro Signore Gesù Cristo, che nella sua grande misericordia ci ha fatti rinascere a una speranza viva mediante la risurrezione di Gesù Cristo dai morti" (1 Pietro 1:3)
Quando meditiamo sull'opera salvifica del nostro Signore Gesù Cristo spesso tendiamo a focalizzare la nostra attenzione sulla Sua morte vicaria non considerando che la croce è solo una parte di questa gloriosa opera. Non avremmo mai potuto ottenuto il perdono di Dio se l'opera di Cristo si fosse conclusa definitivamente con la Sua morte, serviva anche la Sua resurrezione! È proprio la risurrezione che rende efficace l'opera del Cristo; risuscitandoLo dai morti Dio Padre dimostra di avere gradito il sacrificio del Figlio per l'espiazione dei nostri peccati ed in Lui rende disponibile la grazia della riconciliazione per quanti accettano questo dono immeritato.
La certezza che il nostro Redentore è VIVENTE è di grande consolazione per la nosta vita perchè realizziamo che la nostra fede non è fondata sul ricordo di qualcosa che è avvenuto in Palestina circa 2000 anni ma è fondata su Colui che "è lo stesso ieri, oggi, e in eterno" (Ebrei 13:8) e che ancora adesso opera e si prende cura di noi! Questa realtà è talmente importante per la nostra vita che necessitava di essere supportata da testimonianze oculari. Gesù nei suoi discorsi aveva profetizzato della Sua morte e della Sua risurrezione, ma occorreva che ci fosse una testimonianza forte e convincente. Tutti gli apostoli e tantissimi discepoli videro Gesù Cristo risorto! In ogni occasione dell'annuncio dell'evangelo veniva evidenziato questo duplice aspetto dell'opera del Signore: morte vicaria e resurrezione. (Atti 2:22-24; 4:8-10)
L'apostolo Paolo affronta questo argomento con grande determinazione in molte sue lettere ma il testo che voglio considerare a supporto della meditazione è quello che si trova in 1 Corinzi 15:1-26
"Vi ricordo, fratelli, il vangelo che vi ho annunciato, che voi avete anche ricevuto, nel quale state anche saldi, mediante il quale siete salvati, purché lo riteniate quale ve l'ho annunciato; a meno che non abbiate creduto invano. Poiché vi ho prima di tutto trasmesso, come l'ho ricevuto anch'io, che Cristo morì per i nostri peccati, secondo le Scritture; che fu seppellito; che è stato risuscitato il terzo giorno, secondo le Scritture; che apparve a Cefa, poi ai dodici. Poi apparve a più di cinquecento fratelli in una volta, dei quali la maggior parte rimane ancora in vita e alcuni sono morti. Poi apparve a Giacomo, poi a tutti gli apostoli; e, ultimo di tutti, apparve anche a me, come all'aborto; perché io sono il minimo degli apostoli e non sono degno di essere chiamato apostolo, perché ho perseguitato la chiesa di Dio. Ma per la grazia di Dio io sono quello che sono; e la grazia sua verso di me non è stata vana; anzi, ho faticato più di tutti loro; non io però, ma la grazia di Dio che è con me"
In questi primi dieci versi osserviamo che il titolo usato da Paolo per riferirsi a Gesù è proprio CRISTO, il messia, l'unto di Dio, l'adempimento delle profezie riferite a Colui che doveva venire a salvarci. È morto per i nostri peccati SECONDO LE SCRITTURE ed è risorto il terzo giorno SECONDO LE SCRITTURE; tutto era già stato profetizzato centinaia di anni prima da diversi uomini di Dio e trascritto nei libri dell'Antico Testamento. Tante sono le profezie riferite al Cristo ma quella a mio avviso più sorprendente è la profezia del supplizio patito da Gesù che si trova descritto al capitolo 53 del profeta Isaia, uomo di Dio vissuto circa 700 anni prima dell'avvento del Cristo. E' importante che quando parliamo a qualcuno dell'opera di Gesù Cristo, oltre della sua morte vicaria dobbiamo parlare della Sua risurrezione. Queste verità fondamentali non possono essere scisse! Proprio come per l'Amore di Dio, che si manifesta nei confronti del peccatore che si ravvede, contrapposto alla Sua ira riservata ai reprobi "figliuoli della disubbidienza".
Nell'immaginario collettivo qual'è il simbolo più ricorrente per raffigurare il Cristo? Un uomo affisso sulla croce! Ma se ci riflettiamo bene Gesù rimase in croce solo sei ore e dopo tre giorni dalla Sua sepoltura È risorto ed adesso È vivente! Noi sappiamo che non si può raffigurare la gloria di Cristo, poichè noi dobbiamo adorare in Spirito e Verità, ma ammesso che si volesse raffigurare pienamente l'opera del Redentore, dovremmo rappresentare una tomba vuota! Non era possibile che Gesù rimanesse avvinghiato negli angosciosi legami della morte (Atti 2:24) e infatti adesso Egli è vivente alla destra della Maestà ed intercede per noi che siamo in attesa del Suo ritorno.
All'inizio Paolo evidenzia il gran numero di testimoni che hanno potuto constatare della resurrezione del Cristo, ma altri testi evidenziano che molti in più occasioni mangiarono con Lui e che Egli si fece anche toccare da Tommaso affinchè potesse credere (Giovanni 20:27). Poi Paolo spiega che Cristo è apparso anche a lui. Da rilevare la sua umiltà nel dare gloria a Dio attribuendo alla grazia di Dio la capacità di affrontare le sue fatiche; questo è un glorioso esempio da seguire: "non per le mie capacità ma per la grazia di Dio che opera in me".
Continuiamo nella lettura dei versi successivi, dal 12 al 18:
"Sia dunque io o siano loro, così noi predichiamo, e così voi avete creduto. Ora se si predica che Cristo è stato risuscitato dai morti, come mai alcuni tra voi dicono che non c'è risurrezione dei morti? "Ma se non vi è risurrezione dei morti, neppure Cristo è stato risuscitato; e se Cristo non è stato risuscitato, vana dunque è la nostra predicazione e vana pure è la vostra fede. Noi siamo anche trovati falsi testimoni di Dio, poiché abbiamo testimoniato di Dio che egli ha risuscitato il Cristo; il quale egli non ha risuscitato, se è vero che i morti non risuscitano. Difatti, se i morti non risuscitano, neppure Cristo è stato risuscitato; e se Cristo non è stato risuscitato, vana è la vostra fede; voi siete ancora nei vostri peccati. Anche quelli che sono morti in Cristo sono dunque periti. Se abbiamo sperato in Cristo per questa vita soltanto, noi siamo i più miseri fra tutti gli uomini"
Paolo all'inizio dichiara che quello annunciato prima è la genuina predicazione dell'Evangelo, a cui si deve fare fede, poi per mezzo di una successione di tesi ed antitesi stigmatizza la falsa dottrina dei Sadducei, contrari alla risurrezione, enunciando che se fosse vero che i morti non risuscitano neanche Cristo sarebbe risorto e neanche coloro che morirebbero avendo fede in Lui potrebbero essere risuscitati; vana sarebbe la nostra fede perchè rimarremmo tutti nei nostri peccati. Quale tristezza ... ma grazie a Dio non è così infatti prosegue:
"Ma ora Cristo è stato risuscitato dai morti, primizia di quelli che sono morti. Infatti, poiché per mezzo di un uomo è venuta la morte, così anche per mezzo di un uomo è venuta la risurrezione dei morti. Poiché, come tutti muoiono in Adamo, così anche in Cristo saranno tutti vivificati; ma ciascuno al suo turno: Cristo, la primizia; poi quelli che sono di Cristo, alla sua venuta; poi verrà la fine, quando consegnerà il regno nelle mani di Dio Padre, dopo che avrà ridotto al nulla ogni principato, ogni potestà e ogni potenza. Poiché bisogna che Egli regni finché abbia messo tutti i suoi nemici sotto i suoi piedi. L'ultimo nemico che sarà distrutto sarà la morte"
Non si può avere solo la risurrezione di Cristo e di nessun altro; la certezza che Cristo è risuscitato garantisce che anche quelli che sono in Cristo risusciteranno. La risurrezione è una SPERANZA VIVA (1 Pietro 1:3) Nella Bibbia quando si parla di speranza è una cosa che avverrà con certezza, l'aggettivo VIVA sottolinea questa certezza. Quando consideriamo la nostra vita, le nostre prove, le nostre difficoltà, i problemi, dobbiamo ricordare che tutto passerà. Se siamo in Cristo abbiamo la certezza che un giorno saremo con Dio per sempre! Con un corpo nuovo, un corpo spirituale come quello che aveva Gesù quando si fece vedere dagli apostoli. (1 Corinzi 15:42-44)
Siamo incoraggiati a tenere viva questa verità e ad aspettare ed amare la Sua apparizione (Tito 2:13 - 2 Timoteo 4:8); questa non è una dottrina da credere è una verità a cui aggrapparsi e che ci dà forza per lottare contro le avversità e le tentazioni. Egli regnerà e noi con Lui (2Timoteo 2:12) poi verrà la fine di questa realtà perchè "secondo la sua promessa, noi aspettiamo nuovi cieli e nuova terra, nei quali abiti la giustizia" (2 Pietro 3:13)
Voglio concludere elencando solo alcuni dei benefici collegati alla risurrezione del Signore Gesù Cristo:
- Gesù è il nostro Sommo Sacerdote; senza Cristo non c'è accesso al trono della grazia (Ebrei 4:14-16)
- Gesù è la propiziazione per i nostri peccati (1 Giovanni 4:10)
- Gesù è la nostra giustificazione (Romani 4:25)
- Gesù è alla destra del Padre come nostro Avvocato (1 Giovanni 2:1-2)
- Gesù è con noi (Matteo 28-18:20)
- Gesù continua ad intercede per noi (Romani 8:34) come quando era sulla terra (Giovanni 17:15-20)
- Gesù ci sta preparando un posto (Giovanni 14-1:3)
- Gesù è l'adempimento di tutte le promesse (1 Corinzi 1:20)
Coltiviamo la nostra speranza e cerchiamo consacrazione perchè:
"... se lo Spirito di colui che ha risuscitato Gesù dai morti abita in voi, Colui che ha risuscitato Cristo Gesù dai morti vivificherà anche i vostri corpi mortali per mezzo del suo Spirito che abita in voi" (Romani 8.11)
AMEN