Il cristianesimo viene spesso accusato di fare “proselitismo” ed è convinzione comune che lo scopo principale dei “cristiani” sia quello di convincere le persone a convertirsi alla loro religione!
“Ognuno si tenga la propria religione e non infastidisca il prossimo, del resto ciò che è veramente importante è credere in qualcosa!”
Anche queste sono frasi che spesso si sente dire! Innanzi tutto è importante considerare che tutte le religioni, in qualche modo, fanno delle affermazioni esclusive che spesso si pongono in contrapposizione le une con le altre. Non è vero che le differenze siano minime ed anche se alcune religioni potrebbero avere alcuni tratti comuni, normalmente le differenze sono talmente profonde che di fatto le rendono incompatibili le une alle altre. Non è vero che tutte le religioni parlano di Dio; ci sono religioni che non considerano l’esistenza di un Dio personale mentre altre, come quelle riconducibili al panteismo, credono che tutto sia Dio, sia quello che ci circonda ma addirittura l’uomo stesso. Ci sono poi religioni che hanno una quantità infinità di dei mentre in altre non si adora alcun Dio e si cerca una relazione con la natura circostante.
Nel panorama religioso mondiale l'ebraismo, il cristianesimo e l'islamismo sono le uniche religioni, così dette “monoteiste”, che fanno riferimento all’esistenza di un solo Dio che, dal nulla, ha formato l’universo per mezzo della Sua volontà creatrice. Ma anche se in qualche modo queste tre religioni fanno tutte riferimento ad un Dio, cui gli esseri umani dovranno rendere conto in vista di una vita oltre la morte, è innegabile che tra loro sussistano differenze tanto profonde da renderle di fatto incompatibili tra loro. Nella visione buddista l'universo è considerato come se fosse sempre esistito, non si parla mai di un Dio personale e creatore al quale si debba rendere conto, ma al Suo posto si propone il concetto di “karma”, una specie di legge causa-effetto in base alla quale ognuno raccoglierà ciò che avrà seminato e che determinerà la rinascita dell’individuo, attraverso reincarnazioni successive, con la trasmigrazione dell'anima in altri corpi (anche vegetali, animali o minerali), sino a quando l'anima non verrà completamente liberata dalla materialità. Ma attenzione, anche quando si parla di reincarnazione le varie religioni che la propongono hanno concetti differenti, ad esempio il buddismo e l'induismo insegnano cose molto diverse in proposito.
Ma tornando alla domanda iniziale: ”Le religioni sono tutte uguali?”, siamo certi che tutte abbiano la stessa visione del mondo? Ovviamente no, sono tutte molto diverse tra loro e se alcune possono avere aspetti in comune, le divergenze superano sempre di gran lunga le eventuali analogie. Le religioni che affermano che c'è un Dio e quelle che propongono tanti dei o nessun dio sono addirittura in antitesi e quindi si escludono a vicenda. Chi crede che tutte le religioni in fondo siano uguali semplicemente non si è mai davvero interessato a conoscere i contenuti del “messaggio” e la visione del mondo che ciascuna propone.
Accertato che le religioni non sono tutte uguali, ci troviamo di fronte ad un’altra importante constatazione: “Siccome le varie religioni fanno affermazioni diverse, che in alcuni casi sono addirittura contraddittorie, è evidente che non possono essere tutte vere, magari potrebbero essere tutte false, ma per certo non possono essere tutte vere”. Qualcuno potrà dire: “Ma la verità non esiste, ognuno ha la sua verità! Chi siamo noi per dire cosa è vero e cosa non è vero?” Se ci pensiamo bene anche questa affermazione in se non ha una logica! Dal punto di vista delle conoscenze individuali è possibile che io non conosca quale sia la verità ma ciò non toglie che una verità esista. Prendiamo ad esempio la contrapposizione tra religiosi ed atei, tra chi crede nell'esistenza di un Dio, senza specificare necessariamente che sia il Dio in cui credono i cristiani, e coloro che invece negano l’esistenza di Dio; le due affermazioni si escludono a vicenda e quindi non possono essere entrambi vere. Magari qualcuno prenderà una posizione agnostica sull'argomento, non avendo gli strumenti per una verifica razionale affermerà di non avere certezza che Dio esista oppure no. Tuttavia non conoscere qualcosa non significa che quella cosa debba essere indifferente, significa solamente che al momento non è possibile esprimersi in merito ma una cosa è certa, tra le due affermazioni “Dio esiste” oppure “Dio non esiste”, una delle due è vera, non può esserci una terza possibilità. Quindi credo che la logica ci porti ad affermare che una verità esiste; dire che non ha importanza e che in fondo ognuno ha la sua verità non è una posizione accettabile dal punto di vista razionale!
C'è poi un'altra affermazione molto gettonata: ”In fondo l’importante è credere in qualcosa, e se quella cosa ti fa stare bene allora va bene per te”. Ma anche questa affermazione non ha molto senso, ha senso credere in qualcosa solo se è vera, ma non ha alcun senso credere in qualcosa che non è vera. Se io, ad esempio, prendessi un sottile filo, come quelli usati per imbastire gli indumenti, e mi appendessi al balcone del mio appartamento al decimo piano perché credo che mi reggerà, certamente mi sfracellerei al suolo e tutta la mia “fede” in quel filo non sarebbe servita a nulla, perché quel filo non era in grado di reggere il mio peso, che io lo creda oppure no. Non basta credere in una qualsiasi cosa, bisogna credere in qualcosa che sia vera.
A questo punto la domanda nasce spontanea: “Ma come facciamo a distinguere tra tutte le religioni o meglio tra tutte le visioni del mondo che queste propongono quale sia quella vera?” Credo che se siamo persone veramente interessate alla verità non metteremo la testa sotto la sabbia dicendo: “una vale l'altra, ognuno si tenga la sua religione”, ma piuttosto faremo le nostre ricerche, porremmo domande, vedremo fino a che punto le varie visioni del mondo danno risposte coerenti e sensate sulle questioni più importanti ovvero sulle origini dell'universo ad esempio, sulla moralità, sul senso della vita, sul futuro eterno dell'uomo. Dal momento che una verità esiste credo che ogni essere umano debba desiderare di conoscere quale sia. Possiamo essere atei, cristiani, buddisti o qualunque altra cosa ma dobbiamo avere piena conoscenza di quello in cui crediamo e dobbiamo sapere esattamente perché lo crediamo. Dobbiamo essere convinti “fuori da qualsiasi ragionevole dubbio” che la nostra scelta sia quella giusta. Non possiamo essere superficiali e pensare che ciascuno sia libero di confezionarsi la propria “verità”, perché non è così e non può essere così. Certo anche una falsa convinzione può farci stare bene per un certo tempo ma a lungo termine ci renderemo conto della sua insufficienza, ecco perché basare tutto solo sulle proprie sensazioni soggettive non è un terreno sicuro. Ogni visione del mondo va analizzata, molte ideologie, molte religioni sono facili da scartare appena se ne approfondisce la conoscenza e così deve essere anche per il cristianesimo. Sono convinto che il cristianesimo sia vero, abbia solide fondamenta e offra le risposte più coerenti ai grandi interrogativi dell'uomo ed è per questo che sono cristiano. Possiamo fare per il cristianesimo le medesime domande che faremmo per qualunque altra religione, possiamo confrontarlo con altre religioni, ideologie, visioni del mondo per capire cosa lo rende così diverso, quali sono le sue caratteristiche principali, su quali fatti oggettivi si basa e se le sue affermazioni di principio sono in qualche modo verificabili e coerenti con l’insegnamento complessivo. Naturalmente nessuno può obbligare qualcun altro ad abbracciare la sua visione del mondo, ma almeno è auspicabile parlarne, ci si può confrontare con rispetto, è possibile esaminare insieme i dati, la storia, i fatti a nostra disposizione, poi ognuno prenderà le sue decisioni. Ed è proprio questo il motivo dell’esistenza di questo sito, fornire spunti di riflessione per l’approfondimento personale dell’Evangelo che è "La potenza di Dio per la salvezza di chiunque crede". Qualcuno cambierà idea, qualcun altro sì fortificherà nelle sue convinzioni, ma almeno potrà dire di averlo fatto a ragion veduta e con cognizione di causa.
In tanti chiedono ancora oggi: “Perché essere cristiani? Perché tra le tante religioni del mondo essere proprio cristiani? E perché non sei invece ateo, buddista o musulmano?” Qualcuno risponderà: "Sono cresciuto in una famiglia cristiana e da sempre ho seguito le tradizioni dei miei genitori", qualcun altro dirà: "Sono cristiano perché so che la Bibbia è vera e quindi credo a ciò che dice", altri diranno: "ho avuto un'esperienza che mi ha toccato profondamente e quindi ho creduto", "Gesù ha cambiato la mia vita! Sono completamente diverso da quello che ero prima!"
Intendiamoci queste risposte non sono di per sé sbagliate però, se ci pensiamo un attimo, ci rendiamo conto che possono generare in uno scettico legittimi dubbi. Se tu fossi cresciuto in una famiglia musulmana allora saresti musulmano? E quindi “la verità” dipende dalla famiglia in cui sei nato? o alla confessione religiosa a cui sei stato associato fin dalla nascita? Se poi credi, perché lo dice la bibbia, chi ti dice che non siano cose tutte inventate? Il fatto che tu abbia fatto poi un'esperienza, chi ti garantisce che quell'esperienza abbia la sua origine proprio nel Dio di cui parla la bibbia? Il fatto che Gesù abbia cambiato la tua vita può essere una realtà oggettivamente riscontrabile ma anche adepti di altre religioni affermano che per le loro scelte, improntate alla spiritualità, hanno visto la loro vita cambiare.
Una tipica critica alle religioni è proprio quella che esse si baserebbero su esperienze troppo soggettive e quindi se la nostra testimonianza cristiana si limita a trasferire la nostra esperienza soggettiva, di fatto continueremmo a favorire questo equivoco. Ogni cristiano che ha già instaurato un rapporto personale con Dio ha realizzato un'esperienza soggettiva coinvolgente e Dio stesso, attraverso lo Spirito Santo, ha confermato, nella sua fede, quella sperienza ed essa rimane fondamentale per la sua crescita ma quando egli testimonia della sua fede ad altri, se parla solo della sua esperienza farà ciò che fanno i seguaci di qualunque altra religione. Tutti fanno delle esperienze, vere o false che siano, provenienti da Dio oppure no, tutti provano delle emozioni ma le emozioni non provano nulla. Ascoltando certe testimonianze cristiane qualcuno si potrebbe convincere del fatto che in sostanza le persone credono in Gesù perché questo le fa stare bene. Magari una persona si trovava in una crisi profonda e la conversione la ha aiutata ad uscire da quella crisi però attenzione, se tutta la testimonianza cristiana è basata sul fatto che Gesù ti ha aiutato a risolvere i tuoi problemi cosa accadrà se i problemi si dovessero ripresentare? Le esperienze tra un cristiano ed un altro possono essere profondamente diverse! Uno può essere cresciuto in una famiglia cristiana e l'altro no; uno dopo la sua conversione ha vissuto un periodo di serenità mentre l'altro è stato avversato dalla sua famiglia; alcuni sono liberi altri sono perseguitati per la loro fede; qualcuno guarisce dalla malattia e qualcuno invece muore. Da tutte queste considerazioni credo che l'unica risposta davvero sensata alla domanda: ”Perché sei cristiano?” possa essere soltanto una: “Sono cristiano perché il cristianesimo è vero!” Se qualcosa è vera non dipende dalle circostanze in cui mi trovo o dalle esperienze che sto facendo, rimane vera nella libertà e nella persecuzione, nella salute e nella malattia. Non possiamo scegliere una religione perché funziona o ci fa stare bene. Ha senso essere cristiani se il cristianesimo è vero; una cosa vera rimane tale anche nei momenti critici, se si basa solo sulle emozioni piacevoli rischia di essere deludente quando accadranno eventi non piacevoli. Quando la fede non si basa solo esperienze soggettive ma è sostenuta dalla concretezza dei fatti oggettivi razionali non vacillerà; ecco perché come cristiani è importante sapere perché ed in cosa abbiamo creduto. Il cristianesimo non ha mai incoraggiato una fede cieca e irrazionale. Purtroppo l'opinione comune tende a identificare i cristiani come coloro che sperano che ci sia un aldilà in cui vivranno nella gioia e per raggiungere tale obiettivo, chiamato “paradiso”, obbediscono a regole morali descritte in un libro chiamato bibbia. Attenzione certamente la bibbia ha un ruolo fondamentale per i cristiani, ma prima di tutto essere cristiani significa essere discepoli di Gesù seguaci di Gesù Cristo avere una relazione con il Dio creatore dei cieli e della terra che si è manifestato in carne nella persona di Gesù Cristo. È proprio la fede in Gesù a distinguere il cristianesimo dalle altre religioni monoteistiche e quindi qualunque ragionamento intorno alla veridicità del cristianesimo deve partire da un ragionamento intorno alla persona di Gesù, la sua storicità, l'attendibilità dei documenti che ne parlano, non perché siano documenti così detti “sacri”, ma perché sono documenti di interesse storico. Il nuovo testamento ovviamente non esisteva quando nacque il cristianesimo; quel movimento nacque perché Gesù era una persona reale che i suoi discepoli avevano conosciuto e che furono testimoni di un fatto straordinario perché lo videro morire e poi lo incontrarono di nuovo diventando testimoni della sua risurrezione. Fu proprio quella la motivazione che li spinse ad andare in giro a parlare di Lui prima ai loro connazionali e poi in tutte le parti del mondo che riuscirono a raggiungere. Era un movimento basato su un fatto storico, straordinario, che aveva sconvolto le vite dei primi discepoli; quelle persone non se ne andavano in giro a parlare solo di regole morali da seguire o insegnamenti del loro maestro illuminato, ma andavano in giro a dire che quel Gesù era morto ed era risorto e lo aveva fatto per un motivo specifico che aveva a che fare con la salvezza dell'umanità. Era un messaggio incredibile, il cristianesimo è l'unica religione ad affermare che la persona intorno a cui ruota il proprio culto è morto ed è risorto e vive in mezzo a loro! È un messaggio incredibile ancora oggi ma lo era anche duemila anni fa eppure si diffuse velocemente già nell’Impero Romano e, vincendo ogni atroce persecuzione, è giunto fino ai nostri giorni perché tanti credettero a questo messaggio. È impossibile che i discepoli di Gesù abbiano inventato la Sua risurrezione, sapendo che neanche i loro connazionali avrebbero mai creduto una cosa del genere, figuriamoci poi gli stranieri per i quali la resurrezione era pura follia. Insomma se vogliamo indagare sul cristianesimo dobbiamo cominciare dalla persona di Gesù e dalla Sua risurrezione perché il cristianesimo ruota intorno alla risurrezione di Gesù. Il cristianesimo è vero solo se è vera la risurrezione di Gesù; è la resurrezione di Gesù che fornisce ai cristiani la fiducia nell'aldilà ed essi credono di poter risorgere proprio perché lo ha già fatto Gesù! Ci sono delle basi storiche attendibili per affermare che è esistito un uomo chiamato Gesù di Nazareth, che è morto ed è risorto e che a partire da quell'evento è nato un movimento di persone che lo adorano come Dio. Che il cristianesimo esista è un fatto, ma come è giunto fino a noi? fino a che punto riusciamo a ricostruirne le origini? e Gesù è davvero risorto? A qualcuno tutto questo sembrerà assurdo, che prove storiche possiamo avere della risurrezione di Gesù! Certamente Pietro e gli altri apostoli non avevano strumenti per dimostrare ai posteri la Sua risurrezione, eppure se indaghiamo vedremo che ci sono alcuni fatti che la maggior parte degli storici, indipendentemente dal fatto che siano storici cristiani oppure no, riconoscono come reali e conducono ad un punto in cui comunque non è tanto facile trovare un'alternativa al fatto che Gesù sia davvero risorto.
In conclusione perché essere cristiani oggi? Perché il cristianesimo è vero è basato sulla vita, la morte e la risurrezione di Gesù, fatti concreti sui quali ragioneremo insieme sulle pagine di questo sito.

Dio vi benedica

P.S. Eventuali quesiti e richieste di specifici approfondimenti possono essere inoltrati a: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

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